Rivista

Psicodramma classico ANNO XXII • NUMERO 1-2 • DICEMBRE 2020


  • Codice: M2658
  • Numero: 1
I contributi delle riviste e dei singoli articoli si concordano con la segreteria, in funzione dell'anno e del numero richiesti.

Sottotitolo
Alter-azioni di pensiero tra corpo e rappresentazione /Re-thinking the relationship between body and representation
Autore
Ivan Togni
Sommario

■ SOMMARIO
L’articolo nasce dalla necessità di chiarire lo statuto e il ruolo che l’inconscio svolge entro il paradigma epistemologico dello psicodramma classico. Oltre l’accezione psicodinamica e quella neuroscientifica, quali spazi restano da percorrere nell’incontro con la dimensione inconscia? L’autore prova a cercare le risposte in una zona franca, tra psicologia e filosofia, sulle vie che incrociano il “divenire pubblico” e l’ “atto creativo”. L’esposizione e l’estraneità sono riconosciute come categorie proprie dell’impianto moreniano, luoghi della nascita del senso.  Ad accompagnare l’autore, il pensiero di Gilles Deleuze e di Jean-Luc Nancy.

Parole chiave: inconscio, incontro, corpo, esposizione, estraneità, matrici.
■ The article was inspired by the need to clarify the underlying principles and the role of the unconscious within the epistemological paradigm of classical psychodrama. Apart from psychodynamic and neuroscientific frameworks, which areas can be explored when meeting the unconscious? The author tries to find the answers in a free zone, between psychology and philosophy, on the paths that crosses the “becoming open” and the “creative act”. Exposure and estrangement are recognised as key categories of the Morenian framework, as dimensions where meaning arises. The author is supported by
Gilles Deleuze’s and Jean-Luc Nancy’s thought.
Keywords: unconscious, encounter, body, exposure, estrangement, matrices.

“Chi non sa mettersi a sedere sulla soglia dell’attimo
dimenticando tutte le cose passate,
chi non è capace di star ritto su un punto senza vertigine e ha paura,
non saprà mai cos’è la felicità, e ancor peggio,
non farà mai alcunché che renda felici gli altri”.
Friedrich Nietzsche, 1974

Codice
M2658-1-1
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Sottotitolo
Che cosa succede nel nostro cervello durante una sessione di psicodramma? What is happening in our brain during a psychodrama section?
Autore
Esra Bilik
Sommario

L’articolo illustra quali sono le regioni cerebrali maggiormente attivate durante un processo psicoterapeutico con metodologia psicodrammatica. Attraverso l’azione, la memoria cinestesica può raggiungere ricordi anche molto antichi. Le eredità transgenerazionali attraverso cui le esperienze incompiute vengono trasmesse per “effetto Zeigarnik”possono essere recuperate attraverso  connessioni mnestiche ancestrali. Lo psicodramma, mediante la dimensione di semirealtà e con l’inversione di ruolo, promuove un “viaggio”che raggiunge esperienze e vissuti remoti e consente di attivare circuiti neurali che partono
da strutture primitive sottocorticali e arrivano a strutture della corteccia prefrontale. La elaborazione emozionale dei vissuti avvia una trasformazione delle tracce mnestiche conla formazione progressiva di nuove sinapsi e nuovi circuiti neurali. Il confronto con la scena rivissuta dà al protagonista il coraggio di assumere nuovi ruoli spontanei e creativi,aumentando l’integrazione funzionale fra i due emisferi cerebrali.
Parole chiave: psicodramma, psicoterapia di gruppo, sistemi cerebrali, plasticità

The article explains the brain regions most involved in psychodrama psychotherapeutic intervention. Through action, kinesthetic memory can reach primitive memories. Transgenerational inheritances, which transmit unfinished experiences by “Zeigarnik effect”, can be recovered through ancestral mnestic connections. The psychodrama semireality dimension and the role reversal technique promote a “journey” that reaches remote experiences and activate neural circuits that connect primitive subcortical structures to prefrontal cortex structures. The emotional processing of experiences triggers a transformation of the mnestic traces, gradually forming new synapses and neural circuits.
The confrontation with re-experienced scenes gives the protagonist the courage to take on new spontaneous and creative roles, increasing the functional integration between thetwo brain hemispheres.
Keywords: psychodrama, group psychotherapy, brain systems, neural plasticity.

Codice
M2658-2-1
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Sottotitolo
Il lavoro psicodrammatico con gli oggetti del quotidiano - Psychodramatic work with everyday objects
Autore
EMANUELA COLLAREDA
Sommario

■ SOMMARIO
Che cosa succederebbe se nel corso delle nostre attività di gruppo convocassimo nella scena del protagonista alcuni oggetti del suo quotidiano? E se questi oggetti attivassero risonanze e dessero voce al loro particolare sguardo sulla sua vita? Sono le domande che ci siamo posti in occasione di un intervento in piccolo gruppo finalizzato alla crescita personale, che ha utilizzato la metodologia psicodrammatica, facendola precedere da una semplice pratica di scrittura. Nel percorso descritto in questo articolo abbiamo utilizzato la concretizzazione in scena di “oggetti del quotidiano” del protagonista di turno quale filo conduttore che ha attraversato tutti gli incontri. Vengono qui riportati alcuni frammenti del lavoro effettuato, accompagnati da alcune riflessioni, che consideriamo una premessaper futuri sviluppi e approfondimenti.
Parole chiave: oggetti-specchio, ambiente inanimato, vita quotidiana, storia personale,psicodramma, matrice di gruppo.
■ What happens if, in the course of our group activities, we summon to the protagonist’s scene some objects from his/her everyday life? And what if these objects reverberate and give voice to their unique outlook on his life? This article explores a psychodramatic experience (preceded by an elementary writing practice) with a small group aimed at developing personal growth. All the sessions were meant to have a common thread: the summoning and giving voice to everyday objects. This article presents some fragments and brief considerations – a premise which we intent to further develop and work on.
Keywords: mirroring objects, inanimate environment, everyday life, personal history,psychodrama, group matrix.

“Sempre partendo dalle pratiche da me direttamente esperite e solo in seguito proposte ad altre persone, rilevando i vissuti, le reazioni, le narrazioni
delle e dei partecipanti alle diverse attività, ho potuto osservare e riconoscere la densitàe il valore di una particolare forma di esperienza: la relazione con gli oggetti”.
Tullio Padovani, 2019

Codice
M2658-3-1
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Sottotitolo
Laboratori di psicodramma in ambito scolastico per integrare l’esperienza della perdita e del lutto - Psychodrama workshops in school environments to integrate the experience of loss and mournin
Autore
Caterina Di Chio, Cristina Vargas
Sommario

■ SOMMARIO
L’articolo affronta il tema della perdita e del lutto in adolescenza e propone la loro elaborazione attraverso l’utilizzo in gruppo dello psicodramma moreniano. Si è scelto di soffermarsi su questa specifica fase evolutiva della vita nell’idea che sia possibile favorire la crescita dell’adolescente e il suo passaggio all’età adulta attraverso un processo in grado di portare all’integrazione di ciò che risulta inevitabilmente assente o mancante, o di ciò che inaspettatamente si è perso. Dopo un inquadramento teorico del tema, viene presentata un’esperienza di due laboratori di cinque incontri ciascuno, realizzati in due classi di scuola superiore, nei quali è stato possibile mettere in luce i benefici effetti per
gli adolescenti di dare voce ai vissuti emotivi legati al lutto e alla perdita e valorizzare l’opportunità, particolarmente in ambito scolastico, di integrare tali vissuti all’interno delle proprie esperienze di vita nell’ambito di un gruppo di pari di riferimento.
Parole chiave: elaborazione del lutto, elaborazione della perdita, adolescenza,
integrazione psicologica, psicodramma, gruppo.
■ This article deals with the topics of loss and mourning in adolescence and suggests their processing through the use of Morenian group psychodrama. This specific developmental stage in life has been chosen with the conviction that the adolescents’ growth and their transition to adulthood can be supported with a process that effectively integrates that which is inevitably absent or distant, or that which has been unexpectedly lost. Afte providing a theoretical framework of such topics, the article describes the experience of two workshops of five sessions each carried out in two high school classes. Both experiences have highlighted that adolescents can greatly benefit from giving voice to their feelings and grief following a death or loss, especially when these experiences are integrated in their own lives and within a peer group in the school environment. Keywords: processing bereavement, processing loss, adolescence, psychological integration, psychodrama, group

Codice
M2658-4-1
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Sottotitolo
Riflessioni sull’uso del mito, della metafora e dello psicodramma come strumenti per la formazione in ambiti organizzativi - Reflections on the use of myth, metaphor and psychodrama as tools for training in organizational contexts
Autore
Simona Lai, Marco Greco
Sommario

■ SOMMARIO
Il presente articolo è la riflessione, o forse meglio la narrazione, di come una suggestione poetica possa trasformarsi in azione concreta, spostandosi dallo spazio letterario a quello aziendale. Parliamo di miti e di metafore nel tentativo di chiarire gli strumenti esplicativi ed espressivi alla base del loro linguaggio, per leggerne le implicazioni d’uso e comprendere come questi, nella loro versatile flessibilità, possano trovare un posto all’interno delle dinamiche organizzative. Mito e metafora non sono da intendersi come semplici esercizi poetici, ma come codici espressivi ed interpretativi del sostrato implicito su cui ciascuna organizzazione fonda il proprio essere. Nelle pagine che seguono viene
ricostruita l’evoluzione pratica della fraseologia mitica e metaforica, declinandola in esperienze concrete di intervento aziendale, che partono dal metodo psicodrammatico per espandersi in nuove direzioni.
Parole chiave: mito, metafora, codice espressivo, linguaggio figurato, formazione aziendale, storia organizzativa, pensiero mitico, pensiero metaforico, rielaborazione cognitiva.
■ This article is the reflection, or rather the description, of how a poetic suggestion can be transformed into concrete action, moving from the literary to the corporate space. We talk about myths and metaphors in an attempt to clarify the explanatory and expressive tools at the base of their language, to read the implications of their use and understand how these, in their versatile flexibility, can find a role within the organizational dynamics. Myth and metaphor are not to be understood as simple poetic exercises, but as expressive and interpretative codes of the implicit substratum on which each organization bases its being. In the following pages the authors reconstruct the practical evolution of mythical
and metaphorical phraseology, declining them into concrete experiences in corporate settings, which start from the psychodramatic method to expand into new directions.

Keywords: myth, metaphor, expressive code, figurative language, organizational
training, organizational history, mythical thinking, metaphorical thinking, cognitive working through.

Codice
M2658-4-2
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Sottotitolo
La supervisione psicodrammatica con gli operatori della salute: principi di base e indicazioni di metodo per un intervento abilitante - Psychodramatic supervision with healthcare workers: fundamental principles and methodological indications for habilitat
Autore
Stefano Padoan
Sommario

■ SOMMARIO
L’articolo presenta le riflessioni sorte da un’esperienza di supervisione condotta con lo psicodramma estetico-relazionale in un reparto ospedaliero di terapia del dolore e delle cure palliative. Viene presentata una visione rinnovata della relazione di cura come pratica del “saper vedere”, grazie alla quale il paziente viene riconosciuto come soggetto sempre capace di autodeterminarsi a partire dalla propria verità soggettiva. L’autore, psicoterapeuta psicodrammatista, descrive le finalità, il contesto, le fasi caratterizzanti il processo di supervisione sanitaria, evidenziando l’incisività dello psicodramma come linguaggio evolutivo e trasformativo per i professionisti della cura.
Parole chiave: cura, supervisione psicodrammatica, estetica relazionale, consapevolezza affettiva, operatori sanitari, facilitazione psicodrammatica.
■  The article presents some reflections on a supervision carried out with aesthetic-relational psychodrama in a hospital ward specialized in pain management and palliative care. The author puts forward a renewed vision of relationship-centred care as a practice that “can see”, and which recognizes the patient as that subject who is always capable of selfdetermination, starting from his own subjective truth. The author, psychotherapist and psychodramatist, describes the aims, the context and the stages characterizing the process of healthcare supervision, highlighting the effectiveness of psychodrama as an evolutive and transformational language for healthcare professionals.
Keywords: care, psychodramatic supervision, relational aesthetics, emotional
awareness, healthcare workers, psychodramatic facilitation.

Codice
M2658-5-1
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Sottotitolo
In principio è la creatività - In the beginning is creativity
Autore
Fulvio Collodet
Sommario

■ SOMMARIO
Lo psicodramma, oltre ad essere un metodo potente per lo sviluppo e la cura della persona, è anche un’esperienza in cui lo stesso conduttore ha l’opportunità di esprimere la propria creatività, contribuendo così a dare una forma personale al proprio modo di essere e di vivere le relazioni con gli altri e con sé stesso. L’autore dell’articolo ha cercato di farsi narratore di una storia straordinaria, la prima e più singolare conduzione di psicodramma di ogni tempo, la creazione dell’universo raccontata nel libro della Genesi, nel tentativo di offrire al lettore immagini e suggestioni utili a cogliere collegamenti con la creatività propria del conduttore di psicodramma.
Parole chiave: creatività, conduttore, creazione, follia, co-responsabilità, bellezza.
■ Psychodrama as a powerful method for personal development and care, and is also a space where the leader himself has the opportunity to express his creativity, thus giving a personal shape to his way of being and living relationships, with other people and with himself. The author becomes the teller of an extraordinary story, the first and most singular psychodrama section of all time, the creation of the universe as it is told in the book of Genesis, in an attempt to offer images and suggestions useful to capture links with the creativity of the psychodrama leader.
Keywords: creativity, psychodrama leader, creation, madness, co-responsibility, beauty.

Codice
M2658-6-1
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Sottotitolo
Un’esperienza tra psicodramma e educazione alla teatralità - An experience between psychodrama and theatrical education
Autore
Francesca Pelizzoni
Sommario

■ SOMMARIO
L’articolo presenta un’esperienza di gruppo condotta con metodologia psicodrammatica entro un contesto formativo con attori amatoriali. Il laboratorio, oltre ad aver promosso la possibilità di espressione della verità soggettiva dei singoli, ha consentito, con esplorazioni
successive dei contenuti e con la costruzione di una drammaturgia che permettesse una comunicazione scenica efficace attraverso un linguaggio il più possibile spontaneo, l’allestimento di uno spettacolo al crocevia tra teatro convenzionale, educazione alla teatralità e esperienza psicodrammatica.
Parole chiave: teatro della spontaneità, educazione alla teatralità, spontaneità,
psicodramma e teatro.
■ The article presents a group experience carried out with psychodramatic methodology in a workshop with amateur actors. Apart from facilitating the expression of the subjective truth of each individual, the workshop has allowed – through subsequent explorations of the contents and the building up of a dramaturgy enabling effective scenic communication through the use of the most spontaneous language – the setting up of a performance intersected by conventional drama, theatrical education and psychodramatic experience.
Keywords: theatre of spontaneity, theatrical education, spontaneity,
psychodrama and drama.

Codice
M2658-7-1
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Sottotitolo
Routledge, Taylor & Francis Grou, 2014 London and New York, pp. 128, $ 52,95
Autore
Zerka Toeman Moreno, Leif Dag Blomkvist, Thomas Rützel
Sommario

LIBRI

Non si tratta di un libro di pubblicazione recente: la prima edizione risale al 2000, la più recente al 2014. Ma è un libro passato un po’ in sordina, almeno nel nostro paese, come se fosse un riciclo di concetti noti, che non valesse lo sforzo del costo non modesto. Così inizialmente avevo pensato anch’io, salvo che poi l’ho ordinato, quindi ho iniziato a leggerlo, e l’ho letto vieppiù con maggiore attenzione. Per questo mi è sembrato giusto segnalarlo ai lettori.
È un libro molto bello, con un saldo filo conduttore, un inquadramento preciso dei temi, un approccio che non teme la complessità, e infine con la limpida qualità delle definizioni di Zerka, dettate da una lunga e sensibilissima esperienza sul campo: con Moreno, che sosteneva che lei era una conduttrice molto più brava e intuitiva di lui stesso, e senza di lui, quando Moreno, carico d’anni, nel 1974 la lasciò a portare avanti la sua scuola, a Beacon, e la sua bandiera nel mondo.

Codice
M2658-8-1
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Sottotitolo
Edizioni Kemet, 2020 Milano, pp. 268, € 16,50
Autore
Luigi Dotti
Sommario

Questo libro è la versione rivista e aggiornata di Storie di vita in scena dello stesso autore, edito nel 2006 e recensito, sempre per AIPsiM, da Nadia Lotti.
Quando è uscito, Storie di vita in scena si configurava come l’unico contributo in italiano che sistematizzava il playback theatre. Oggi Dotti aggiunge al testo precedente le più recenti teorizzazioni sul playback theatre ad opera del co-fondatore del metodo, Jonathan Fox, e fornisce importanti informazioni sul curriculum formativo necessario ad aspiranti attori, musicisti e conduttori definito dal Centre for Playback Theatre (CPT) di New York, oltre a mettere in luce in maniera più approfondita gli aspetti etici e valoriali propri del metodo.
Il contributo è preziosissimo per chi pratica il playback theatre o anche per chi ne fosse solo incuriosito, perché affronta sia gli aspetti teorico-metodologici alla base di quest’approccio sia quelli più concreti; descrive gli ambiti applicativi e alcune esperienze formative e di performance attraverso le parole di chi ama questo strumento e condivide il suo sapere con partecipazione affettiva.
Il testo è scritto in maniera chiara e semplice, in modo da introdurre, con gradualità, anche il neofita all’interno del mondo del playback theatre. Allo stesso tempo, addentrandosi con attenzione nella lettura, si colgono la complessità del metodo e, soprattutto, le accortezze per praticare un playback theatre sufficientemente buono, come teorizzato da Jo Salas, co-fondatrice e moglie di Jonathan Fox.

Codice
M2658-9-1
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Sottotitolo
Raffaello Cortina, 2008 Milano, pp. 228, € 22,50
Autore
Patricia M. Crittenden
Sommario

L’interesse per questo testo, che si rivela prezioso in ambito clinico, è nato dalla consapevolezza che lo psicodramma può essere visto come la “messa in azione” della teoria dell’attaccamento di Bowlby, perché nella sessione psicodrammatica il direttore ed il gruppo diventano la base da cui il soggetto parte per esplorare in modo sicuro il proprio mondo interno ed esterno.
L’autrice del volume, Patricia Crittenden (nata nel 1945 a Los Angeles) è stata un’allieva di Mary Ainsworth – collaboratrice di Bowlby nella sua famosa ricerca sulle cure materne in età infantile commissionatagli dall’OMS -, la quale ha sviluppato il modello di ricerca della Strange Situation (1969), grazie a cui sono stati delineati e testati in modo sperimentale i diversi stili di attaccamento del bambino.

Codice
M2658-9-2
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Sottotitolo
https://www.youtube.com/watch?v=u6GHAuOcBtA&t=2s
Autore
Scarpanō Teatro e Metodi Attivi
Sommario

Per la lettura di questo articolo occorrerebbe prendersi dieci minuti e visionare per intero il video segnalato in intestazione, ideato, creato e prodotto da Scarpanō Teatro e Metodi Attivi.
Come potete constatare, il video vuole essere la traduzione in immagini di un testo che fa ormai parte della storia del teatro, scritto da un gigante del panorama teatrale mondiale, Eugenio Barba, che ha concesso alla piccola isola di Scarpanō Teatro e Metodi Attivi la pubblica lettura di queste sue preziose e ancora stimolanti parole (Barba, 1996).

Codice
M2658-10-1
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Simona Benini
Simona Benini
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