Psicodramma (dal greco psichè = anima, soffio vitale e drama = azione) indica quel metodo professionale che consente di esplorare e rielaborare la realtà psichica e le relazioni attraverso l’azione e la scena teatrale. E’ ampiamente utilizzato nella psicoterapia, nella formazione e nella promozione della salute, e assegna un valore vitale al lavoro di gruppo.
Lo psicodramma trae origine dalla concezione psicologica e dal metodo psicoterapeutico e formativo elaborati da Jacob Levy Moreno in quasi sessant’anni di attività nel campo clinico, sociale, educativo, dapprima a Vienna e poi – a partire dal 1925 – negli USA.
Fin dal 1922 Moreno iniziò ad elaborare lo psicodramma come modalità di intervento mirante ad agire sul sistema di relazioni interpersonali dei singoli o dei gruppi. Con la nascita dello psicodramma sono entrati nella psicologia contemporanea i cosiddetti ‘metodi attivi’, diversificatisi col tempo in numerose scuole a vario orientamento.
Nello psicodramma si vive globalmente un’esperienza che coinvolge corpo e mente, parola e azione, emozione e ragione, in uno spazio protetto (il teatro) e in un clima relazionale favorevole che consente di mettersi in gioco con spontaneità e creatività.
La dimensione del gruppo consente di sperimentare le proprie modalità di funzionamento relazionale in un contesto reale che promuove lo scambio, la condivisione e favorisce la comunicazione autentica.
Nello spazio di azione (il palcoscenico) ciascun partecipante è inoltre impegnato attivamente a conoscersi ed a sviluppare le proprie risorse personali: egli mette in scena ed interroga le diverse parti del suo mondo interno, dà voce ai suoi desideri e bisogni, scopre i suoi talenti, definisce i suoi blocchi e le sue modalità non funzionali. Così facendo si avvia un dialogo interno che conduce a cogliere possibili soluzioni ai conflitti intrapsichici e/o di relazione col mondo esterno. In questo procedere ciascuno trova stimoli e conferme nella partecipazione e nell’appoggio sia dello psicodrammatista che del gruppo.
Questo approccio teso a migliorare le relazioni interpersonali consente, grazie all’utilizzo di diverse tecniche proprie della metodologia d’azione (inversione di ruolo, doppio, specchio, soliloquio, sociometria), lo sblocco di situazioni interiori cristallizzate e ripetitive, la soluzione di problemi e di situazioni di crisi, la ricerca e la scoperta di soluzioni creative rispettose di sé e dell’altro.
Con questo metodo la persona può, grazie allo sviluppo di un dialogo attivo, imboccare la via di un cambiamento che conduce all’autonomia e alla spontaneità creativa.