Psicodramma Classico – Anno X n. 1-2, Novembre 2008
- Codice: M2645
- Sottotitolo
- Contributi delle neuroscienze per la comprensione di questo concetto che si rivela sempre più importante in psicologia individuale e in psicologia di gruppo
- Autore
- Heloisa Fleury, Edward Hug
- Sommario
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L’articolo indica l’esistenza di una corrispondenza anticipatoria tra il concetto moreniano di co-inconscio e alcuni recenti contributi della neurologia. La letteratura sull’intersoggettività spiega il funzionamento del sistema dei neuroni specchio, che è alla base del fenomeno di risonanza inconscia ed è collegato alla creazione di uno spazio intersoggettivo primitivo definito “molteplicità condivisa”. L’articolo analizza alcuni fondamenti teorici moreniani collegati al concetto di co-inconscio, tracciandone la corrispondenza con fenomeni neurologici osservati nelle prime fasi di sviluppo dell’intersoggettività umana. Il “co-inconscio” viene definito come la manifestazione di contenuti inconsci immagazzinati nella sfera implicita della memoria e dell’apprendimento (emisfero destro), allorché viene stimolata – nel momento presente – dall’esperienza fenomenologica del processo interattivo tra individui o in un gruppo. L’articolo presenta il lavoro psicoterapeutico svolto in stati co-inconsci ed offre alcuni suggerimenti allo psicodrammatista di oggi. ■ MORENO´S CO-UNCONSCIOUS Contributions of the neuroscience for the comprehension of this concept that shows itself more and more important in individual as well as in group psychology This text presents a preliminary correspondence of Moreno´s concept of counconscious with contributions from neuroscience. Literature on intersubjectivity explains the operation of a system of mirror neurons, core to unconscious resonance phenomenon, related to the creation of a primitive intersubjective space that has been called “shared manifold”. Some of the theoretical foundations of Moreno related to the co-unconscious concept are discussed based on correspondence of neurological facts observed in early development of human intersubjectivity. “Co-unconscious” is defined as the manifestation of unconscious content stored in the implicit domain of memory and learning (right brain), as stimulated by the phenomenological experience, in the present moment, of the interactive process between individuals or in a group. Psychotherapeutic work with co-unconscious states is addressed together with some recommendations for the contemporary psychodramatist.
- Codice
- M2645-1-1
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- Sottotitolo
- Modi e tecniche secondo un approccio pragmatico ma aperto a suggestioni psicodinamiche
- Autore
- Teodoro Herranz
- Sommario
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Come lo stesso autore afferma, “L’argomento presentato in questo capitolo è frutto di una scelta personale; è il mio modo di concepire lo psicodramma bipersonale, con tutte le limitazioni che ciò comporta”. Il suo modo ‘personale’ non disdegna integrazioni con il mondo psicoterapico: uno sguardo alla post-modernità, in cui lo psicodramma bipersonale di Herranz s’inserisce a pieno titolo, con il rifiuto dei concetti di causalità e verità nella spiegazione dell’agire umano, ma soprattutto nel valorizzare l’emozione come fattore catalitico del cambiamento cognitivo e comportamentale. Una cornice cognitivista, da cui l’autore mutua l’approccio costruttivista, insieme alla pregnanza di sfumature psicodinamiche come paradigma operativo (processo vs. atto); e il riferimento costante a Dalmiro Bustos, pioniere nell’ambito dello psicodramma bipersonale: sono queste solo alcune delle emergenze del pensiero dell’autore in questa peculiare modalità di cura, considerata, ad oggi, figlia minore dello psicodramma, ma avallata e avvalorata dallo stesso J.L. Moreno, alla stessa stregua della psicoanalisi: “ Psychodrama can be done also on individual basis. […] You can do psychodrama a deux. You can do psychodrama just like you do psychoanalysis”2 . ■ BIPERSONAL PSYCHODRAMA Methods and techniques based on a pragmatic approach open to psychodynamic suggestions As the author himself states: “The topic presented in this chapter is the fruit of a personal choice. It is based on my conception of bipersonal psychodrama, with all the limits that this involves”. His ‘personal’ approach does not disdain integrations with the psychotherapeutic world: a glance at post-modernity, in which the bipersonal psychodrama of Herranz fits in fully, with the rejection of concepts such as causality and truth in providing an explanation of human action, but, above all, in enhancing the value of emotion as a catalytic factor in cognitive and behavioural change. A cognitive framework from which the author borrows the constructivist approach, together with the meaningfulness of psychodynamic nuances as an operating paradigm (process vs. act) and the constant reference to Dalmiro Bustos, a pioneer in the field of bipersonal psychodrama: these are just some of the features of the authors’ thought which have emerged from this particular method of treatment. Until today it has been considered as a secondary result of psychodrama, which, however, was supported and given value by J.L. Moreno himself, as he did with psychoanalysis: “Psychodrama can be done also on individual basis. […] You can do psychodrama just like you do psychoanalysis”.
- Codice
- M2645-2-1
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- Sottotitolo
- Le rappresentazioni simboliche cariche di affetti: una possibile guida per interventi clinici più mirati
- Autore
- Paola de Leonardis
- Sommario
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Nell’intervento clinico psicodrammatico la rappresentazione simbolica è lo strumento chiave di espressione e di elaborazione del mondo interno delle persone nei suoi aspetti consci ed inconsci. In gruppo tale espressione ed elaborazione, oltre a creare risonanze potenzialmente trasfomative per il singolo, costituiscono esperienze interpersonali riparatrici e rigeneratrici nel qui ed ora della storia del gruppo. L’autrice riconosce nella sua pratica clinica, di gruppo e bi-personale, l’opportunità di individuare “temi caldi”, dei quali traccia un elenco scaturito dalla sua esperienza, e di proporli all’elaborazione quando forme di resistenza diretta o indiretta vi si oppongano. Dai “temi caldi” l’articolo passa poi a considerare le “scene modello”, dandone una definizione documentata in clinica da altri autori, riferita a contenuti emozionali pre-simbolici in grado di calamitare nel tempo costellazioni di affetti similari, offrendosi alla rappresentazione e alla elaborazione simbolica sul palcoscenico psicodrammatico. ■ HOT THEMES AND MODEL SCENES IN PSYCHODRAMA Symbolic representations full of affection: a possible guide for a more focussed clinical therapy Symbolic representation in clinical psychodramatic therapy is a key instrument for the expression and elaboration of the personal inner world, in both its conscious and subconscious elements. In a group, apart from creating resonance with its potential transformational power for each member, those expression and elaboration constitute interpersonal experiences which heal and re-generate in the “here and now” of the group’s history. On the grounds of her groups’ and bipersonal clinical practice, the author identifies and outlines a list of recurring “hot themes”, suggesting to propose them for elaboration when opposed by direct or indirect forms of resistance. After analysing these “hot themes”, the article considers ”model scenes”, providing a definition documented in clinical practice by other authors, which refers to presymbolic emotional contents able to attract constellations of similar affection over time, lending themselves to representation and symbolic elaboration on the psychodramatic stage.
- Codice
- M2645-2-2
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- Sottotitolo
- Esperienze di psicodramma in ambito psicoeducativo ospedaliero
- Autore
- Raffaella Balestrieri, Elena Vegni
- Sommario
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Lo scopo di questo contributo è descrivere l’importanza di percorsi psico-educativi di gruppo per pazienti affetti da patologia cronica. In particolare il lavoro presenta l’esperienza di percorsi psicoeducativi di gruppo per pazienti affetti da diabete di tipo 2, attivi presso il Servizio di Psicologia dell’Ospedale “San Paolo” di Milano, in cui, accanto ad un percorso di educazione cognitivo-comportamentale ampiamente sperimentato in letteratura, è stato introdotto un lavoro a matrice emotiva. In particolare verranno descritte le strategie metodologiche dello psicodramma utilizzate durante gli incontri a centratura emotiva. ■ THE INTERNALTHEATRE OFTHE PATIENTAFFECTED BY CHRONIC ILLNESS Psychodramatic experiences in a hospital psychoeducational field The objective of this contribution is to describe the importance of group psychoeducational treatment for patients affected by chronic pathologies. In particular, the article presents the experience of group psychoeducational treatment for patients affected by type 2 diabetes, currently adopted by the Psychology Service of the “San Paolo” Hospital of Milan. The cognitive-behavioural therapy already widely experimented in the literature was complemented by the introduction of work with emotional matrix. In particular, the article describes the methodological strategies used by psychodrama during the “emotion-centered” sessions.
- Codice
- M2645-3-1
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- Sottotitolo
- Creare azione sociale nella ricerca di lavoro
- Autore
- Chiara De Marino, Anna Rita Panetta
- Sommario
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Le Autrici, nel solco della tradizione moreniana classica, riportano in premessa i riferimenti della letteratura contemporanea, soprattutto di matrice sudamericana, sul sociodramma e sul suo uso quale strumento di intervento sociale. Viene fornita così una cornice teorica all’esperienza di quattro sociodrammi commissionati dall’Amministrazione Provinciale di Pisa a favore di gruppi di donne di età compresa fra i 30 e 50 anni in cerca di occupazione. L’approccio metodologico e di contesto dei sociodrammi, oltre alla sintesi di quello tenuto a Pontedera, vengono qui illustrati dettagliatamente. I risultati ottenuti, analizzati dagli Autori, sono stati apprezzati quale base per la realizzazione di ulteriori interventi futuri. ■ THE USE OF SOCIODRAMA IN EMPLOYMENT CENTRES OF THE PROVINCE OF PISA Creating social action while looking for a job In the introduction the Authors mention the contemporary literature (mainly from South America and within the classic “Morenian” approach) on sociodrama and its use as a tool of social intervention. This provides a theoretic framework for the four sociodramas supported and financed by the Provincial Administration of Pisa. The project involved groups of unemployed women between 30 and 50 years of age. Methodology and content of the sociodramas, plus the summary of the one held in Pontedera, are fully detailed. The final results of the sociodramas, analysed by the Authors, have formed the basis for further projects.
- Codice
- M2645-3-2
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- Viaggio psicodrammatico nell'arcipelago della leadership
- Autore
- Francesco Muzzarelli
- Sommario
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L’articolo illustra in dettaglio un percorso formativo dedicato a un gruppo di manager d’impresa, finalizzato all’esplorazione e sviluppo della leadership. Il concetto di partenza è che l’espressione della leadership non può unicamente fondarsi sull’indicazione dell’obiettivo e la centratura sul compito, bensì deve necessariamente esprimersi attraverso una fine capacità relazionale, l’integrazione fra le risorse personali e le richieste del ruolo, la creazione di un clima gruppale basato su fiducia reciproca e serenità. La pratica psicodrammatica si dimostra un ottimo modo per consentire ai manager di assaggiare direttamente il significato di “clima intersoggettivo” e di comprendere a fondo quanto esso sia importante per costruire un gruppo veramente affiatato. I protocolli di intervento sono descritti in onore alla immediata comprensione operativa di chi legge e rappresentano un’utile traccia metodologica per chiunque desideri conoscere una possibilità applicativa di successo del metodo psicodrammatico in seno alle organizzazioni. L’articolo si chiude con la focalizzazione degli importanti valori aggiunti che i principi moreniani possono apportare allo sviluppo delle risorse umane in azienda. ■ LEADERS OF GOOD HOPE A psychodramatic journey in the archipelago of leadership The article presents in detail a training course for a group of company managers aimed at exploring and developing the leadership role. The initial concept is that the expression of leadership cannot be founded just on an indication of objectives and focussing on tasks, but must necessarily be enacted through subtle relational skills, an integration of personal resources with the requisites of the role and the creation of a group atmosphere based on reciprocal trust and harmony. Psychodramatic practice has proved to be an excellent method, which allows managers to experience and to directly appreciate “intersubjective atmosphere”, whilst gaining a full understanding of its fundamental role in creating a close-knit group. The protocols of the method are described in such a way so as to be immediately understood and implemented by the reader, and they represent a useful methodological guideline for whoever may wish to explore an opportunity to successfully apply the psychodramatic method inside organisations. The article ends by focussing on the added value that Morenian principles offer in the development of human resources in a company
- Codice
- M2645-3-3
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- Sottotitolo
- Uno strumento di lavoro in molti ambiti e contesti di lavoro psico-e socio-drammatico
- Autore
- Nadia Lotti
- Sommario
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L’articolo vuole offrire un’analisi delle diverse fasi nel lavoro con le maschere. La maschera rappresenta un oggetto dotato di grande valenza transferale. Essa può essere, guardata, indossata, riflessa allo specchio, manipolata e utilizzata per una scena teatrale, psicodrammatica o sociodrammatica. Ogni paragrafo del testo si articola in tre parti: una analisi introspettiva personale dell’autrice; alcuni spunti per una riflessione teorica sull’argomento; suggerimenti ed indicazioni per il conduttore. L’autrice intende presentare diverse opportunità di lavoro che possano essere di stimolo per portare le maschere in situazioni sempre nuove in un’ottica di sperimentazione e di ricerca. Nel lavoro con i gruppi (piccoli e grandi), in contesti istituzionali, artistici, lavorativi, didattici e di cura, l’uso delle maschere può consentire di trovare soluzioni originali in risposta ad esigenze specifiche. ■ THE MASK AND ITS FACES A precious instrument in many fields and contexts of psycho- and socio-dramatic work This article aims to provide an analysis of the different stages of work with masks. The mask represents an object imbued with great transfer value. A mask can be looked at, worn, reflected on a mirror, manipulated and used for a theatrical, psychodramatic or sociodramatic scene. Each paragraph of this text is structured in three parts: a personal, introspective analysis of the author; some starting points for theoretical reflection on the topic; suggestions and guidelines for the conductor. The author intends to present different work opportunities which may serve as a stimulus to use masks in ever changing situations with a view to experimentation and research. When used with (small and large) groups, in institutional, artistic, professional, didactic and healthcare contexts, masks can help to find original solutions to specific needs.
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- M2645-3-4
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- Conversazione con Ottavio Rosati
- Autore
- Enrico David Santoli
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Proponiamo la lettura di una conversazione tra Ottavio Rosati 1 ed il suo allievo Enrico David Santori 2 intorno allo psicodramma. Rosati è noto per aver curato, primo in Italia, le opere di Jacob Levi Moreno per i tipi dell’editrice Astrolabio-Ubaldini di Roma e, per i medesimi tipi, Atti dello psicodramma, la prima rivista in materia pubblicata in Italia (dal 1975). Nel suo itinerario di ricercatore e di divulgatore, Rosati riformula e ridefinisce la metodica psicodrammatica con i termini “psicoplay” e “socioplay”. In questa conversazione ne spiega i motivi, ripercorrendo la questione delle origini e dei possibili sviluppi del nome psicodramma, oltre che la sua personale visione a proposito di “scenari” per la realizzazione di sociodrammi rivolti ad un pubblico ampio, anche massmediatico. Non mancano spunti autobiografici e racconti di esperienze, a volte di confine, tra psicoterapie, letteratura ed altre modalità di rapporti interpersonali significativi. Infine vengono indicate teorie e autori di riferimento per uno psicodramma moderno ed efficace. ■ FROM PSYCHODRAMA TO PSYCHOPLAY A conversation with Ottavio Rosati We present the reading of a conversation on psychodrama between Ottavio Rosati and his pupil Enrico David Santori. Rosati is renowned for being the first person in Italy to have edited the works of Jacob Levi Moreno for the publishing house Astrolabio-Ubaldini of Rome and, still for the same publisher, Atti dello psicodramma, the first psychodrama journal published in Italy (since 1975). In his career of researcher and popularizer, Rosati reformulates and redefines psychodramatic methodology with the terms “psychoplay” and “socioplay”. In this conversation, he explains the reasons of that, retracing the origins and possible developments of the term “psychodrama”. He also discusses his personal view regarding the “scenarios” employed for realising psychodramas aimed at a large and even massmediatic audience. The conversation includes autobiographical references and the telling of personal experiences, which sometimes borderline with psychotherapy, literature and other significant approaches to interpersonal relation
- Codice
- M2645-4-1
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- Sottotitolo
- Psicodramma con le Maschere e Teatro Spontaneo: seconda parte di un'esperienza di viaggio
- Autore
- Paolo Carrirolo
- Sommario
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L’autore racconta in questo articolo la sua esperienza di Psicodramma con le Maschere e di Teatro Spontaneo, svoltasi in Argentina in questi ultimi anni. Trae da questa esperienza alcune riflessioni riguardanti le componenti estetico-teatrali nella metodologia dello psicodramma con le maschere, ideata da Mario Buchbinder, e in quella del teatro spontaneo di Maria Elena Garavelli. Confronta aspetti di quest’ultimo con il Playback Theatre. ■ PASEANDO POR BUENOS AIRES …Y CORDOBA Psychodrama with Masks and Spontaneous Drama: second part of a travel experience In this article the Author tells of his experience of Psychodrama with Masks and Spontaneous Drama in Argentina in recent years. From this experience, he draws some considerations on the aesthetic-dramatic components of psychodramatic methodology with masks as conceived by Mario Buchbinder and the methodology of spontaneous drama of Maria Elena Garavelli. He compares some features of the latter with Playback Theatre.
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- M2645-5-1
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Clark Blaim, Jorge Burmeister, Manuela Maciel (a cura di) PSYCHODRAMA Advances in theory and practice Routledge – Taylor & Francis Group, London and New York, 2007. Recnesione a cura di Paola de Leonardis Antonio Zanardo ACTION METHODS NELLA FORMAZIONE Approcci e strumenti per la conduzione di piccoli e grandi gruppi Pardes Edizioni Bologna, 2007. Euro 24,00. Recensione a cura di Marco Greco Francesco Muzzarelli GUIDARE L’APPRENDIMENTO Franco Angeli Milano, 2007. Recensione a cura di Antonio Zanardo Daniel N. Stern IL MOMENTO PRESENTE In psicoterapia e nella vita quotidiana Raffaello Cortina Editore Milano, 2004. € 24,00. Recensione a cura di Paola de Leonardis
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- M2645-6-1
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Mente & Cervello Il mensile di psicologia e neuroscienze Edizione Le Scienze S.p.A, via Cristoforo Colombo 149 – 00147 Roma. www.lescienze.it Abbonamento annuale (12 numeri): euro 57,00 Costo unitario: euro 6,00. Rcensione a cura di Ivan Fossati La rivista internazionale open access della ricerca scientifica in psicologia Edito da Psicotecnica srl, viale Premuda 17 – 20129 Milano www.giornaledipsicologia.it . Recensione a cura di Ivan Fossati.
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