Ieri, 15 Giugno, in alcuni angoli del nuovo e del vecchio mondo, si è celebrata la giornata del Padre, mentre qui, da noi, amiamo festeggiarla il 19 Marzo, per San Giuseppe, un giorno che per vie arcane e intrecci bizzarri, diventa, sempre in alcuni angoli del nuovo e del vecchio mondo, la giornata internazionale dell’Uomo – che in realtà cade il 19 Novembre. Assumiamo che in un modo o nell’altro, nella confusione dei calendari e delle effemeridi, si solennizza una presenza che è segno sul corpo, visibile, poco visibile e, a volte, anche invisibile, di qualcuno che ci ha tatuato fino all’osso in modo visibile, poco visibile e, a volte, anche invisibile, nel dritto e nel rovescio della trama di quel tappeto che chiamiamo, perché non ne conosciamo il nome, anima.
Il papà di Beppe Bertagna ci ha lasciato ieri, nell’ambiguità di un 15 Giugno che non ha saputo dividersi tra improbabili ricorrenze festive e dolori che non fanno sconti.
Valga a Beppe il conforto del nostro abbraccio. Ed al suo caro papà la consolazione del nostro ricordo.