PROGETTO IPAZIA 2013/2014
Progetto finanziato dalla Regione Piemonte e dal Fondo Sociale Europeo, finalizzato all’inclusione lavorativa di donne vittime di violenza. Il progetto ha visto la costituzione di un ATS, con ente capofila il Comune di Venaria, in partnerariato con Cooperativa ORSo, AIPsiM, Consorzi dei servizi sociali di Torino, Venaria e Carmagnola (CISSA, CISA) Città di Torino, Comune di Carmagnola; CNA di Torino; Associazione di JuJitsu; ADS Polisportiva; Sangauss (profumi).
Il progetto nel suo complesso ha avuto la finalità di sostenere le donne nel processo di autonomia personale e reinserimento lavorativo. Ha previsto nel suo complesso, oltre al gruppo di psicodramma: un percorso di orientamento professionale e bilancio di competenze; un percorso di cura del sé attraverso insegnamenti di difesa personale e consapevolezza corporea (Jujitsu e pilates) ; un corso di formazione specifico (con la creazione finale di un profumo personale e di gruppo); avvio il tirocinio lavorativo .
Abbiamo accompagnato le donne per tutti gli 8 mesi del progetto, nella prima fase (giugno – luglio 2013) con cadenza settimanale e nella seconda fase (settembre -febbraio) a cadenza più diradata, per un totale di 15 incontri della durata di tre ore a sessione.
Abbiamo ‘dato palcoscenico’ alle storie di vita mettendo in scena non solo la dolorosa storia personale, ma soprattutto le risorse di ciascuna, attivando un processo di valorizzazione di sé e delle proprie caratteristiche distintive, in direzione di una maggiore auto-affermazione e recupero della propria autostima.
E’ stato dato ampio spazio al lato piacevole e giocoso dello stare insieme, del lasciarsi andare fiducioso, del vivere un’esperienza di gruppo calda e accudente, per poter recuperare la voglia di vivere, la leggerezza e la possibilità di un contatto corporeo piacevole.
Abbiamo permesso, una volta raggiunto un buon grado di fiducia reciproca, di attivare anche una buona capacità critica, utile per approcciarsi al cambiamento, per migliorare quei ‘copioni relazionali’ talvolta non del tutto funzionali e adeguati per sostenere le richieste esterne, con particolare attenzione al mondo del lavoro.
Avere altre donne come ‘ compagne di viaggio ’, testimoni del percorso di cambiamento, è stato senza dubbio il valore più prezioso dell’esperienza: ha offerto loro uno spazio di condivisione e di supporto emotivo, riducendo il senso di solitudine, ha mostrato che l’altro non è sempre un nemico da cui ci si deve difendere, ma si possono condividere pensieri, stati d’animo, storie di vita che fino a quel momento molte di loro avevano tenuti segreti.
“La cosa che mi ha aiutato è poter incontrare donne con una sofferenza simile alla mia, un dolore in altre sfaccettature, diverso ma allo stesso tempo uguale, non me lo aspettavo, pensavo di essere più sola…”
Gruppi condotti da : Giuliana Ravera, Anna Ruscazio, Cinzia Vinciguerra.
Foto scattate nel teatro di psicodramma di Torino.