Ad Antonio Franco Conte, amico infinito…
“Oriol Vall, que se ocupa de los recién nacidos en un hospital de Barcelona, dice que el primer gesto humano es el abrazo. Después de salir al mundo, al principio de sus días, los bebés manotean, como buscando a alguien.
Otros médicos, que se ocupan de los ya vividos, dicen que los viejos, al fin de sus días, mueren queriendo alzar los brazos.
Y así es la cosa, por muchas vueltas que le demos al asunto, por muchas palabras que le pongamos.
A eso, así de simple, se reduce todo: entre dos aleteos, sin más explicación, transcurre el viaje.”
[Oriol Vall, che si prende cura degli appena nati in un ospedale di Barcellona, dice che il primo gesto umano è l’abbraccio. Dopo essere venuti al mondo, all’inizio dei loro giorni, i neonati muovono le braccia, come in cerca di qualcuno.
Altri medici, che si prendono cura dei già vissuti, dicono che gli anziani, alla fine dei loro giorni, muoiono gesticolando, come a voler alzare le braccia.
Ed è così, per quanto possiamo girare intorno alla questione, per quante parole vi possiamo spendere.
A questa cosa, così semplice, si riduce tutto: tra due batter d’ali, senza altre spiegazioni, trascorre il viaggio.]
Eduardo Galeano / El viaje
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Ad Antonio Franco Conte, amico infinito. Possano i nostri abbracci mitigare il dolore e lenire il feroce strappo con cui l’oscura signora ha lacerato la tua famiglia.
Tutti vicini a te, a voi,
I colleghi e gli amici di AIPsiM